Era accaduto già sulla sanità. Il dissenso, in quel caso, era sull’accordo di confine con l’Abruzzo, che il governatore Donato Toma aveva detto di essere pronto a firmare e che per l’ex presidente Michele Iorio, suo alleato, era invece da modificare perché dannoso per il sistema regionale molisano.
Ora Iorio contesta le scelte dell’esecutivo Toma sui capi dipartimento della Regione: i molisani, dice, il 22 aprile hanno scelto il cambiamento, ma le decisioni del nuovo governo vanno in direzione della continuità. Mogavero e Pillarella, capi dipartimento con Frattura, sono finiti in particolare nel mirino delle critiche del centrodestra.
Anche questa volta Donato Toma non scende in polemica con l’ex presidente. Che ha espresso una posizione, in quanto tale – sottolinea – rispettabile. Ma la scelta, precisa Toma, è «una prerogativa della giunta. E finora le nostre scelte si sono rivelate giuste. Io ne sono responsabile insieme a chi con me le ha condivise. Mi assumo la responsabilità delle decisioni e lo faccio coi compagni di viaggio che ritengo più idonei». Respinge pure l’idea che nulla sia cambiato, perché ci sono state novità, rivendica. Anche le mancate conferme, per esempio di Simonelli, sono scelte. Sia lui sia gli assessori, chiosa comunque sul punto, hanno avuto modo di rendersi conto di come lavorano i dirigenti che ora hanno la responsabilità dei dipartimenti e in base ai risultati hanno deciso. I contratti sono di 18 mesi, la valutazione non è ‘a lunga scadenza’.
Continuità al vertice della struttura amministrativa, inoltre, non implica continuità nelle opzioni politiche e programmatiche. «Quelle sono conseguenti alle linee programmatiche che ho illustrato in Consiglio e che stiamo portando avanti. Ai dirigenti le disposizioni le do io e le danno gli assessori», aggiunge il capo di Palazzo Vitale. «Continuità o discontinuità sono concetti che si desumono dagli atti politici. E questa sarà la settimana degli atti politici», anticipa. A cominciare da oggi.
La giunta si riunisce nel primo pomeriggio, fra le questioni da affrontare quella sul Cda di Finmolise. All’assemblea dell’Acem Toma venerdì rivelò di aver ricevuto il parere dell’Avvocatura distrettuale richiesto e di conseguenza di avere intenzione di intervenire. Rinnovato dall’ex giunta Frattura poco prima delle regionali perché si erano dimessi due componenti su tre, sul board della finanziaria regionale pende una spada di Damocle: la nomina del Cda è un atto di ordinaria o straordinaria amministrazione e quindi Frattura poteva o meno farlo nel periodo di interregno? A questo ha risposto l’Avvocatura e, a giudicare dal poco che Toma ha anticipato venerdì, in via Leopardi qualcosa cambierà a breve.
Non c’è solo questo nell’agenda del governatore però. Altro fronte aperto, quello dei fondi Ue. C’è urgenza di evitare il disimpegno di risorse, rischio molto concreto per il Por, Fesr e Fse. I numeri li ha forniti venerdì il consigliere 5S Primiani: impegnato solo il 18% di 154 milioni. «In realtà – gli replica Toma – la sua è una nota tardiva e che trovo inopportuna. Gli stessi dati li ho forniti io nelle linee programmatiche, sono passate alcune settimane, in cui abbiamo lavorato per recuperare. Appena mi sono insediato ho trovato una nota del ministro De Vincenti che avvisa la Regione del rischio di perdere 20 milioni. Ci siamo rimboccati le maniche e presto comunicherò quanto recupereremo e come risolvere il problema della proroga, tema aperto con Bruxelles. A Primiani, peraltro, dico che la ministra Lezzi, del Movimento 5 Stelle, proprio in queste ore è intervenuta mettendo sul tavolo della discussione tutte le eccezioni che le avevo posto nell’incontro che ho avuto con lei, peraltro insieme all’ingegnere Mogavero, uno dei capi dipartimento che abbiamo nominato, e al mio responsabile della comunicazione strategica».
Scelte politiche, fondi Ue – un appuntamento a metà settimana è in programma col vice ministro della Coesione – e sanità: prima o poi arriverà anche la decisione del governo Conte sul commissario. La giunta Toma, dice il suo presidente, è entrata «in fase operativa, ora si cambia passo». Fra qualche giorno, sarà lui stesso a riunire e presentare alla stampa una quarantina di progetti di investimento in Molise insieme agli imprenditori che vogliono portarli a termine. Oltre all’Acem – a cui ha reso noto il varo della determina che ha trasferito all’Arps 13,8 milioni per la ricostruzione – Toma ha incontrato l’Ance, con cui ha discusso di un disegno di legge sulle anticipazioni alle aziende. «Se i molisani avranno un po’ di pazienza – chiude ‘a effetto’ – fra qualche mese vedranno scintille. Diciamo che se in questi due mesi abbiamo mostrato come si accende il fuoco, a fine anno faremo i fuochi d’artificio».

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