Al termine della due giorni di lavori alla ex Gil, sede della Fondazione Molise Cultura che ha ospitato la riunione del Comitato di sorveglianza, il Psr del Molise 2014-2020 è promosso a pieni voti.
Azzerato il rischio disimpegno – nemmeno un euro dei circa 210 milioni che costituiscono la dotazione finanziaria del programma tornerà indietro perché non speso – i numeri degli impegni e dei bandi in arrivo parlano di un «ottimo risultato»: questa la sintesi del capo unità della dg Agricoltura di Bruxelles Filip Busz. Al termine degli interventi istituzionali, aperti dal governatore Toma e proseguiti con i contributi dell’assessore Cavaliere, del responsabile del Psr Milone e del capo dipartimento Pillarella, Busz ha illustrato le conclusioni del Comitato di sorveglianza evidenziando «percentuali soddisfacenti sia dal punto di vista finanziario sia sotto quello della performance» e uno stato dell’arte «molto buono».
In cifre, alla data di ieri per l’85% delle risorse risultano definite le procedure di assegnazioni; gli impegni giuridicamente vincolanti rappresentano il 74% della dotazione e la spesa ha raggiunto il 23%. Al 4 ottobre 2018 risultano pagamenti complessivi pari a oltre 26 milioni (5,8 milioni in più rispetto alla soglia che esclude il disimpegno). La percentuale di attuazione del Psr è del 26%. E nel quarto quadrimestre 2018, quindi da qui a fine anno, è prevista la realizzazione di una ulteriore spesa di 14,8 milioni (l’attuazione al 31 dicembre sarà del 41%).
Approvato dalla Commissione europea il 2 luglio 2015 e ratificato dalla Regione con delibera della giunta del 3 agosto successivo e del Consiglio il giorno dopo, il Psr 2014-2020 ha avuto una fase di programmazione e prima attuazione con l’amministrazione Frattura. A metà del periodo di vigenza, il cambio della guardia a Palazzo Vitale. Al primo varco significativo, il 31 dicembre, si presenta con un percorso netto: niente rischio disimpegno e strada spianata per il rush finale. Al contrario del Por, che invece è molto indietro e per il quale il governatore Donato Toma si appresta a chiedere una proroga di sei mesi per la rendicontazione (altrimenti si perderebbero 20 milioni).
Il presidente ha sottolineato soddisfatto il risultato del piano di sviluppo rurale aprendo i lavori all’ex Gil. Ha però anche aggiunto che l’obiettivo è fare sempre meglio, velocizzando la spesa e i pagamenti alle imprese, che negli anni scorsi hanno scontato ritardi diventati in alcuni casi talmente prolungati da mettere a rischio la sopravvivenza delle aziende che li attendevano.
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