Un milione basta per pagare dieci borse di studio per laureati in Medicina che vogliano specializzarsi. Se la Regione investe in specializzazioni che servono ai suoi ospedali – finanziando per esempio quelle in pediatria, neurologia, chirurgia generale – può collegare il contributo alla permanenza in Molise dei medici formati. Ed evitare che «tra qualche anno si dovranno chiudere i reparti perché non c’è personale.
È la proposta dei 5 Stelle di Palazzo D’Aimmo contenuta in una mozione che impegna il governatore a stanziare fondi ad hoc nel bilancio che è in corso di redazione e suggerisce di reperirli nel Por Fesr, asse occupazione.
Ogni anno, 75 neo laureati in Medicina che, con il sistema attuale, quasi certamente vanno via impoverendo il territorio e i servizi sanitari. Una volta andati via, è impossibile che tornino. I bandi dell’azienda sanitaria che vanno deserti o quasi dimostrano il poco appeal del servizio pubblico molisano. Ma non solo, perché lo stesso problema lo vive il Veneto. Ad ogni modo, la condizione molisana è peculiare. Dodici anni di piano di rientro si sentono.
L’opportunità che i 5 Stelle puntano a sfruttare è quella delle borse di studio aggiuntive per intercettare i giovani medici quando entrano nelle scuole di specializzazione. «L’anno scorso – ha spiegato il capogruppo Andrea Greco – al Molise sono state riconosciute tre borse di studio su quasi settemila. Sapete in che discipline? Per esempio patologia clinica, radiodiagnostica». Pochissime e non le più richieste, insomma. Con gli accordi intra ateneo, invece, si può accedere all’offerta della Federico II e dell’Università Vanvitelli di Caserta. Quindi, ha esemplificato Greco: pediatria, neurologia, chirurgia generale, oftalmologia…. In totale, oltre dieci corsi specialistici.
«Le Regioni possono vincolare l’utilizzo dei fondi ad alcuni parametri: ad esempio si premia chi resta in Molise per i tre anni successivi alla specializzazione», ancora Greco. Senza contare che gli specializzandi, laureati all’Unimol e vincitori di borse finanziate dalla Regione, perché gli specializzandi posso essere già operativi nei reparti.
Tecnicamente, è possibile circoscrivere l’erogazione della borsa ai medici residenti in Molise o ai laureati che hanno svolto percorsi formativi presso l’Università del Molise.
Una mossa intelligente, hanno rimarcato i 5s, anche perché la concorrenza è addirittura internazionale. Valerio Fontana ha portato l’esempio di una scuola di specializzazione tedesca che cerca medici in Italia e offre condizioni assai vantaggiose.
Ma quanto costerebbe questa operazione? Il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri del marzo 2007 determina il costo dei contratti di formazione specialistica in 25.000 euro per ciascuno dei primi due anni di corso e in 26.000 euro per ciascuno dei due successivi. Quindi, un milione per formare dieci neo laureati. Il Por Fse ha disponibili, ha reso noto Angelo Primiani, 8 milioni, «è necessaria una riprogrammazione minima e c’è un’esperienza in tal senso praticata in Campania. Noi chiediamo di replicare una buona pratica».
Questa mozione, ha aggiunto Fabio De Chirico, «è un incentivo forte. Vogliamo dare uno stimolo importante alla Regione. Il piano del fabbisogno dell’Asrem è stato approvato qualche giorno fa dai commissari: se non interveniamo, visto che nessuno risponde ai bandi, il fabbisogno aumenterà».
Considerando anche l’impatto dei pensionamenti con ‘quota 100’.
«Per migliorare il servizio ai cittadini c’è innanzitutto bisogno di personale, altrimenti verranno a dirci che gli ospedali molisani devono chiudere per carenza di medici e non possiamo permettercelo. Non dobbiamo permetterlo», la conclusione dei 5 Stelle. Che si augurano, ha chiuso Vittorio Nola, che anche i consiglieri degli altri partiti aderiscano alla mozione.

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