Oggi a Foggia la firma del Contratto istituzionale di sviluppo della Capitanata. Dunque, Giuseppe Conte vuole sistemare le carte. Qualunque sia il destino del governo che ha presieduto dal 2018 – indubbiamente destino segnato per l’esecutivo gialloverde – e il suo personale (che da qualche giorno vira decisamente sulla politica magari a capo della proposta di governo dei 5 Stelle), anche il Cis Molise probabilmente non rimarrà senza il sigillo ufficiale.
Quando è stato fissato l’appuntamento a Foggia, anche per il Molise si sono aperti spiragli.
Polemiche e proteste degli esclusi a parte, anche per il programma di investimenti definito dal tavolo istituzionale di Palazzo Chigi per il Molise è infatti pronto per la sigla del premier. E il suo arrivo era dato per certo nei primi giorni di agosto. Le vacanze di Salvini a Milano Marittima e il beach tour da cui il leader della Lega ha staccato la spina hanno stravolto l’agenda. Però l’appuntamento di stamane, alle 11.30 in Prefettura a Foggia, è indicativo dell’intento del presidente del Consiglio. Da Palazzo Chigi, infatti, confermano: il lavoro sul Cis va avanti. Invitalia prosegue con l’esame dei progetti e le ultime limature che servono alla firma del Contratto.
Insieme a Conte a Foggia ci sarà il ministro per il Sud Barbara Lezzi. Il Cis della Capitanata, avviato a fine dicembre (quello per il Molise invece a metà febbraio), comprende opere per 280 milioni, un piano che dovrebbe consentire alla provincia di Foggia di aumentare la sua capacità attrattiva e di potenziare le sue ricadute economico-produttive sulla popolazione. I progetti finanziati sono 43, il 50% dei quali destinato alla riqualificazione di strade. Nel pacchetto anche significativi investimenti industriali (gruppo Leonardo e Snam), riqualificazioni urbanistiche (Ordona, San Marco in Lamis, l’idroscalo San Nicola Imbuti), rilancio di siti archeologici (Faragola, Herdonia), il miglioramento delle attrezzature sanitarie (il polo biotech a Casa Sollievo della Sofferenza). L’ultimo tavolo, il 5 luglio, è servito a smussare gli angoli con i sindaci, alcuni particolarmente critici con il governo per aver privilegiato alcuni territori a scapito di altri. Paese che vai, Cis che trovi…
Da noi ha destato clamore, per esempio, l’ammissione a finanziamento per 10 milioni di un progetto interamente privato – quello della Ecomont per Campitello Matese – cui ha fatto da contraltare l’esclusione di iniziative presentate da amministrazioni comunali che i sindaci ritengono prioritarie e strategiche. Nell’elenco delle 66 idee progettuali immediatamente realizzabili con i 220 milioni stanziati dal Cipe per il Cis Molise, la valorizzazione della rete dei tratturi (130 milioni per iniziative in una sessantina di centri), il completamento dell’Auditorium a Isernia, la ristrutturazione del villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia, il piano di mobilità per il centro di Campobasso e il collegamento fra Santo Stefano e la fondovalle Rivolo.

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