Prosegue il progetto della Regione e dell’Agenas – portato avanti in collaborazione con Cittadinanzattiva e altre associazioni di volontariato – in materia di “valutazione partecipata e miglioramento del grado di umanizzazione delle strutture di ricovero”.
Il programma, inserito nelle azioni a supporto della ristrutturazione del servizio sanitario regionale, si propone di misurare analiticamente quanto sia “umanizzato” il sistema ospedaliero, nello specifico quello molisano, coinvolgendo direttamente i cittadini, le comunità locali e gli attori principali dell’ospedalità regionale.
«C’è una forte relazione tra i luoghi di cura, le pratiche medico-assistenziali e la soddisfazione degli assistiti: da questo assioma siamo partiti per sviluppare con Agenas il nostro progetto», così il presidente Paolo Frattura, commissario ad acta per la sanità, sottolinea la valenza dell’iniziativa.
«La nostra idea – spiega – rappresenta un piccolo esempio, replicabile su più larga scala, di come lavorare insieme in un’unica direzione: la salute dei cittadini molisani e cure di qualità. Nella nuova riorganizzazione della rete dei servizi sanitari che abbiamo predisposto tutto questo è possibile grazie al ruolo centrale destinato ai cittadini che dovranno svolgere, attraverso l’empowerment, una funzione sempre più attiva e costruttiva, in collaborazione con le amministrazioni, per incidere con efficacia sul miglioramento generale e favorire un innalzamento della qualità complessiva dei servizi per la salute».
Lunedì si è svolto un evento formativo, cui hanno partecipato rappresentanti delle associazioni di volontariato e delle strutture sanitarie pubbliche e private individuate: per l’Asrem il Cardarelli di Campobasso, il Veneziale di Isernia e il San Timoteo di Termoli, l’Ircss Neuromed, la Fondazione Giovanni Paolo II, le cliniche Villa Maria, Villa Ester e Gea Medica.
I lavori sono stati aperti dal direttore generale della Salute, Lolita Gallo, che ha evidenziato come la Regione abbia scelto di puntare anche sull’umanizzazione delle cure con l’obiettivo di costruire i percorsi assistenziali intorno alla persona.
Le attività progettuali, coordinate dalle dottoresse Paola Sabatini e Stefania Pizzi della direzione generale per la Salute, si intensificheranno nei prossimi mesi e vedranno gli operatori delle otto equipe aziendali (istituzionali e volontari) cooperare nella somministrazione nelle strutture del questionario redatto da Agenas. L’indagine sarà quindi svolta dalle equipe aziendali attraverso la checklist, strumento standardizzato e di valenza scientifica, che darà risposte su quattro grandi macroaree: processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona; accessibilità fisica, vivibilità e comfort dei luoghi di cura; accesso alle informazioni, semplificazione e trasparenza; qualità della relazione con il paziente-cittadino. A queste poi si aggiungeranno i dati dei sei focus specifici sul pronto soccorso, sulla rianimazione, sull’ostetricia, sulla pediatria, sulla multiculturalità e sull’ospedale senza dolore.
«Una volta terminato, il progetto ci riconsegnerà una fotografia chiara di pregi e difetti del nostro servizio sanitario molisano. Un quadro – conclude il presidente Frattura – che sarà un’utile base di dati per consentire alle otto strutture pubbliche e private e alla Regione di costruire percorsi che mirino al superamento delle criticità individuate dalla mappatura realizzata».

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