Si vivacizza il confronto sulla ricostruzione post sisma nel basso Molise. Dopo l’assemblea pubblica di due pomeriggi fa a Guglionesi, con amministrazione, cittadini, struttura commissariale e comitato civico locale, ci si prepara ad alti appuntamenti. Non a caso, il sindaco di Montecilfone, Giorgio Manes, un po’ il capofila del Cratere, mercoledì era proprio nella località confinante, per prendere accordi con Nico Romagnuolo e il commissario straordinario dell’Agenzia regionale post sisma, Giuseppe Cutone. Così, a distanza di una settimana, mercoledì prossimo, 31 agosto, alle ore 16 presso il “Centro della Comunità” di via Roma, si terrà un incontro pubblico sullo stato della ricostruzione post sisma 2018 proprio a Montecilfone.
All’incontro relativo all’applicazione dell’ordinanza n. 5 del 17/06/2022 (Riparazione e/o ricostruzione di edifici e unità immobiliari ad uso produttivo, commerciale ed abitativo danneggiati o distrutti dagli eventi sismici del 16 agosto 2018), ed a quelle precedenti. Parteciperanno il consulente alla ricostruzione Nicola Eugenio Romagnuolo, il sindaco, gli amministratori, i tecnici comunali ed i tecnici della struttura commissariale.
L’incontro è rivolto a tutti gli interessati ed in particolare ai proprietari delle abitazioni danneggiate dagli eventi sismici ed ai tecnici coinvolti 4 nelle procedure per la ricostruzione. Ma intanto, proprio ieri, è stata emessa l’ordinanza numero sei dal commissario Toma, che proroga la presentazione delle domande per la fase della cosiddetta ricostruzione pesante al 30 novembre. In merito, il sindaco Manes ha dichiarato: «Sulla proroga credo che i sindaci, me compreso con la nota fatta inizio di agosto abbiamo velocizzato e contributo a ottenerla. Adesso però dobbiamo recuperare il tempo perduto e far consegnare più progetti possibili entro la fine di novembre. Bisogna recuperare il tempo perso per ottenere le progettazioni delle case rese inagibili e dare immediatamente la possibilità anche alle attività commerciali di usufruire dei contributi per farne rientrare i proprietari all’interno delle loro attività, visto che le medesime non hanno ricevuto neanche un sostegno economico. Io credo che oggi la gente voglia solo fatti non più parole».

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