Dal governo è arrivato già da qualche settimana un primo segnale rivolto al mondo della ristorazione, con graduali riaperture. Eppure ci sono settori che, al pari di altri, continua a subire pesanti danni economici a causa della pandemia. Tra loro ci sono le attività presenti all’interno dei centri commerciali che da mesi sono costretti ad abbassare le saracinesche nei weekend e nei prefestivi, lavorando di fatto solo 4 giorni a settimana. Stamane, alle ore 11, anche i titolari dei negozi faranno sentire la loro voce con una protesta che toccherà tutto lo Stivale. I punti vendita dei 1.300 centri
commerciali d’Italia – tra cui anche il Centro del Molise di Campobasso e il centro commerciale InPiazza di Isernia – manifesteranno contro le chiusure nei weekend con il gesto simbolico di abbassare le saracinesche per alcuni minuti. L’iniziativa, che coinvolge oltre 30.000 negozi e supermercati, è promossa dalle Associazioni del commercio, ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, CNCC–Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione.
«Con questa iniziativa – si legge nella nota diramate – le sigle vogliono dar voce ai 780.000 lavoratori che
chiedono l’immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei festivi e prefestivi, i giorni più importanti della settimana, in termini di ricavi, e fondamentali per aiutare la ripresa economica delle attività commerciali e del Paese. Sempre nella giornata di martedì 11 maggio, una delegazione dei vertici delle Associazioni del commercio sarà presente a Roma per un confronto con alcuni esponenti politici sulla questione delle riaperture.
Nei prossimi giorni si riunirà la cabina di regia per stabilire le regole del nuovo decreto e la calendarizzazione delle imminenti riaperture. Una prima risposta dal fronte del governo arriva dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, secondo il quale i centri commerciali potrebbero riaprire già con il prossimo turno di riaperture ma con determinate regole. «Un centro commerciale nel quale hai termoscanner all’entrata e flussi contingentati: innanzitutto sono un filtro. Non vedo perché non debbano riaprire nel breve termine», ha detto intervistato a 24 Mattino su Radio 24. «Così come si procede alle riaperture credo che con i numeri che abbiamo oggi, non tanto in termini di contagi, che secondo me tenderanno a salire nei prossimi giorni aumentando la circolazione soprattutto per i soggetti più giovani, ma avendo protetto le fasce più deboli della popolazione con la vaccinazione, è chiaro che anche i centri commerciali, con regole da rispettare, devono riprendere le loro attività».

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