Termosifoni accesi solo da novembre e con una riduzione dell’orario. È quanto stabilito dal piano di risparmio energetico con cui il governo mira a mitigare gli effetti sulla bolletta della guerra in Ucraina. È stato stabilito uno slittamento in avanti per l’inizio della stagione, anticipando al contempo la data di chiusura dei termosifoni. Il governo ha anche deciso differenti date per ogni città. Il criterio è quello dettato dalle diverse ‘zone climatiche’ in cui è divisa l’Italia, che si basa, tra l’altro, sull’altitudine a cui si trovano i vari comuni. A Campobasso i caloriferi di uffici pubblici, scuole e abitazioni potranno essere accesi solo dall’8 novembre per un massimo di 11 ore al giorno. Si spegneranno invece il 7 aprile. Secondo le stime, gli interventi dovrebbero consentire al Paese di bruciare 5,3 miliardi di metri cubi di gas in meno, a fronte di un consumo che normalmente si aggira tra i 70 e gli 80 miliardi di metri cubi. Di questi 5,3 – che sono comunque meno degli 8,2 che chiede l’Ue – circa 2,1 dovrebbero essere garantiti dai combustibili alternativi al gas, mentre 3,2 dovrebbero derivare dalle riduzioni dei consumi.
Così, sulle piste da sci di San Candido (Bolzano) o tra le boutique di Livigno (Sondrio) si potranno tenere i termosifoni accesi a piacimento. Mentre davanti ai mari di Capri, delle Isole Tremiti e dell’Elba il limite sarà di 5 ore, per il periodo tra l’8 dicembre al 23 marzo. Accensione rimandata a fine ottobre nella nota località di Laglio, sul lago di Como, per 13 ore. Invece sulla costa salentina sono previste 9 ore, dal 22 novembre. Il periodo di accensione non varia però solo da città a città. Emblematico è il caso di Trento: chi abita nella parte bassa dovrà sottostare alle stesse regole di Milano, Torino o Bologna, mentre nella parte alta non ci sono limitazioni. A Roma, via ai termosifoni, l’8 novembre.
Queste le date e gli orari per ogni città: Nessun limite per Trento, Cuneo e Belluno, Milano 22 ottobre 7 aprile per 13 ore, Torino 22 ottobre 7 aprile per 13 ore; Venezia 22 ottobre 7 aprile per 13 ore, Aosta 22 ottobre 7 aprile per13 ore; Trieste 22 ottobre 7 aprile per 13 ore; Bologna 22 ottobre 7 aprile per 13 ore; L’Aquila 22 ottobre 7 aprile per 13 ore; Perugia 22 ottobre 7 aprile per 13 ore; Genova 8 novembre 7 aprile per 11 ore; Firenze 8 novembre 7 aprile per 11 ore; Potenza 8 novembre 7 aprile per 11 ore; Roma 8 novembre 7 aprile per 11 ore; Ancona 8 novembre 7 aprile per 11 ore; Pescara 8 novembre 7 aprile per 11 ore; Potenza 8 novembre 7 aprile per 11 ore; Napoli 22 novembre 23 marzo per 9 ore; Bari 22 novembre 23 marzo per 9 ore; Catanzaro 22 novembre 23 marzo per 9 ore; Cagliari 22 novembre 23 marzo per 9 ore; Palermo 8 dicembre 23 marzo per 7 ore; Lampedusa 8 dicembre 23 marzo per 5 ore.

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