Sul problema del randagismo l’Oipa, sezione provinciale di Campobasso punta il dito contro l’assessore Petraroia: “Non mantiene le promesse Fatte”. Gli animalisti chiedono chiarimenti sul piano triennale 2013/2015 di lotta al fenomeno del randagismo in Regione. “Ci risiamo – dicono – questa volta l’assessore Petraroia delegato dal Presidente Paolo Frattura ad affrontare l’annoso problema del randagismo in Regione, ha ben pensato di estromettere le associazioni animaliste di volontariato dalla stesura del Piano operativo. Nonostante il vicepresidente della Regione, nell’unico incontro avuto con i rappresentanti delle tante associazioni, abbia elogiato il volontariato come fondamentale risorsa con cui creare insostituibili rapporti di collaborazione, si sia in poco tempo eclissato delegando completamente ai rappresentanti dell’Asrem la soluzione di un problema di carattere sociale che ha bisogno di ben altri interlocutori. Il randagismo piaga sociale ha bisogno soprattutto di risposte politiche e non solo soluzioni tecniche. Le esigue risorse messe a disposizione sia dallo Stato che dalla Regione stessa, rischiano di essere sperperate e riassorbite dalla stessa Asrem in un programma che altro non è che una cura di mantenimento dello stato attuale delle cose. Non figurano in questo piano triennale contributi importanti per i Comuni che pur sono i principali attori responsabili del fenomeno del randagismo, ma che anche per mancanza di fondi, non riescono ad affrontare il problema. Non ci sono contributi in aiuto dei possessori di cani appartenenti alle classi meno abbienti, per sterilizzare i propri animali. Ricordiamo che una sterilizzazione supera l’importo di 200 euro. Il problema del randagismo, è chiaro, non lo si vuole risolvere radicalmente con l’unica arma a disposizione che si ha la sterilizzazione, troppi interessi girano intorno a questo fenomeno, dai gestori di canili ai fornitori di mangimi agli operatori sanitari. Le associazioni dunque chiedono che intervenga la Prefettura, che istituzionalmente ha il compito di vigilare sulle leggi e regolamenti inerenti al benessere animale. L’istituzione di un tavolo tecnico potrebbe portare a galla le lacune ed i punti critici che le scriventi associazioni hanno rilevato”.

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