Le incertezze dei giorni scorsi circa le restrizioni per il periodo natalizio non hanno rallentato il lavoro di predisposizione dei dispositivi di controllo che la Questura di Campobasso sta attuando già in queste ore e che si protrarranno fino al 7 gennaio.
In via Tiberio si lavora alacremente. Nell’ufficio di Giancarlo Conticchio c’è il vicario Gianpaolo Patruno, il capo di gabinetto Mariapia Sabelli, diversi dirigenti. Le riunioni si susseguono senza soluzione di continuità. Dall’altra parte dello schermo, collegati in videoconferenza, i direttori dei Dipartimenti del Viminale. I segni della fatica, misti a quelli della preoccupazione, sono evidenti.
C’è una priorità: la salute pubblica. Passi falsi non sono consentiti.
Nel periodo delle festività nella provincia di Campobasso saranno schierati 1.000 uomini. Ai servizi, oltre agli agenti della Polizia di Stato e delle specialità del corpo, parteciperanno anche l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, le Municipali di Campobasso e Termoli, la Capitaneria di porto.
Il questore, raccogliendo l’invito del direttore generale della Pubblica sicurezza, il prefetto Gabrielli, chiede la «compartecipazione nel rispetto delle regole. Rivolgo il mio appello – le parole di Conticchio – agli esercenti, in particolare i gestori di bar e ristoranti, laddove saranno previste – e se saranno previste aperture -, di rendersi partecipi nel contribuire a evitare l’assembramento. C’è crisi, il Paese sta attraversano un periodo durissimo dal punto di vista economico. La loro collaborazione è però fondamentale, la loro voce è importante. Sono grato per quello che faranno».
Coniugare esigenze diverse talvolta è complicato. Da un lato la voglia di riappropriarsi della normalità, venuta meno da circa un anno. Dall’altro la necessità di tutelare la salute pubblica. Una partita complicata, difficile. Una partita in cui l’unico risultato utile è la vittoria. Il capo della Polizia della provincia di Campobasso la giocherà con tutti gli uomini e le donne a disposizione.
«Questo – spiega – sarà un Natale diverso perché saremo costretti a rinunciare a un diritto che è quello della libertà di movimento. Rinuncia tuttavia dettata da un altro sacrosanto diritto, che è quello alla salute. Dal dopoguerra è la prima volta che il governo italiano impone restrizioni alla libertà personale, lo fa perché c’è qualcosa da salvaguardare più prezioso rispetto ad uno spostamento che può essere evitato. Sono certo che i cittadini della provincia di Campobasso comprenderanno e assumeranno un comportamento esemplare. Il mio ottimismo trae origine da un dato: l’ottima risposta nei giorni e nei mesi scorsi in relazione ai numerosi controlli eseguiti. Davvero poche le sanzioni elevate. Ciò vuol dire che noi stiamo controllando e i cittadini sono corretti e attenti alle misure. Abbiamo riscontrato una veridicità delle autocertificazioni che arriva al 99% dei casi esaminati. Questo fa onore a chi vive qui. Ma nel contempo – ragiona il questore – non può indurci a tenere le briglie sciolte».
Particolare attenzione sarà riservata al flusso in entrata. Servizi costanti e puntuali presso le stazioni ferroviarie e i terminal bus di Campobasso e Termoli, nelle stazioni e fermate intermedie, lungo le direttrici che attraversano la provincia.
«Tutte le persone che scendono dai mezzi pubblici o arriveranno in auto saranno controllate. Chiederemo le autocertificazioni che poi nelle ore successive saranno puntualmente verificate».
Pugno duro, dunque, tolleranza zero e nessuna eccezione.
«Le deroghe concesse saranno quelle previste dalla norme. Mi preme però ribadire che il nostro lavoro lo facciamo sempre con il cuore e anteponendo il buonsenso. Non abbiamo bisogno di fare cassa e nemmeno di visibilità. Le attività avranno tra le finalità anche quella di comprendere con buonsenso e cuore eventuali situazioni a limite, purché – sia chiaro – nel rispetto delle norme. Se controlliamo è perché è nostro dovere ed è nell’interesse della salute di tutti: non abbiamo, per intenderci, il desiderio di dare fastidio alla gente. In tal senso ritengo fondamentale che ognuno comprenda il valore della regola: se la regola la comprendi, la rispetti meglio. Mi consenta l’esempio: se devo inoltrarmi nella foresta, non vado a piedi nudi o con il mocassino. Indosso scarpe adeguate all’ambiente. Il cittadino deve capire che il dispositivo è fatto a sua tutela e a tutela dell’intera collettività. Compreso ciò siamo più vicini al traguardo».
È di queste ore la notizia di venti giovani identificati dalla Polizia. Sabato 12 dicembre hanno fittato un b&b e organizzato un party. Sono stati tutti multati.
Conticchio, come del resto tutte le persone con la testa sulle spalle, non l’ha presa bene.
«Non venga in mente a nessuno di organizzare feste private – afferma il questore cambiando il tono della voce -. Ci saranno tempi e circostanze per festeggiare. Mi rendo conto che sarà un periodo complicato, sarà perfino difficile andare dai nonni, e io lo sconsiglio vivamente nell’interesse della salute dei nonni. La Polizia ha individuato una ventina di persone che festeggiava in un b&b in barba alle regole. Gli accertamenti non sono ancora conclusi, la posizione del gestore del locale è al vaglio. La cosa che mi fa rabbia è la sfacciataggine con cui è stato perfino girato un video e diffuso in rete, l’arroganza con cui si è voluto dimostrare agli altri: voi state chiusi in casa, noi festeggiamo. Non ci siamo ragazzi. Festeggeremo quando sarà il momento di poter festeggiare. Avremo sicuramente occasioni per stappare spumante italiano, magari prodotto in Molise. Sia chiaro a tutti: atti simili di strafottenza non saranno assolutamente tollerati».
Un quesito sorge spontaneo: come faranno le forze di polizia a verificare se nelle singole abitazioni saranno rispettate le norme, per esempio, sul numero massimo di commensali consentito?
«Più di qualcuno mi ha chiesto: ma durante le festività andrete a controllare nelle abitazioni dei molisani? No! Non andremo nelle abitazioni a violare la privacy. Però laddove la situazione contingente lo dovesse richiedere, entreremo anche a casa. In tal senso mi appello al buon senso di tutti e rivolgo un invito a segnalare o mediante i canali tradizionali o utilizzando l’app YouPol eventuali situazioni di assembramento».
Quanto affermato vale pure per le seconde case, quelle ubicate magari in posti più isolati. La Polizia di Campobasso ha predisposto controlli mirati anche in tal senso.
«Mi rivolgo in via preventiva a chi è possessore di seconde case in periferia o in campagna: evitate assembramenti. Abbiamo predisposto servizi mirati. Gli agenti conoscono bene il territorio, conoscono le situazioni e sanno come muoversi. A Pasquetta, in pieno lockdown, abbiamo elevato diverse multe. A Natale e Capodanno di fronte alla violazione delle norme faremo altrettanto».
Impulso ai controlli arriva anche dal prefetto della provincia Maria Guia Federico.
«Il piano di coordinamento del territorio – spiega ancora il questore Conticchio – fa seguito ad un vertice in prefettura in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, nel corso del quale il prefetto ha dato particolare importanza ai servizi che saranno attuati. Anche sua eccellenza ha inteso rivolgere un appello ai cittadini chiedendo loro responsabilità in questo particolare momento».
Infine, ma non in ordine di importanza, Conticchio intende ringraziare «oltre agli agenti della Questura e delle specialità della Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Capitaneria e la Polizia municipale. Li ringrazio per il contributo e lo sforzo. Sì, perché anche il poliziotto avrebbe diritto a qualche giorno di ferie durante le festività. Invece sto chiedendo alle mie donne e ai miei uomini uno sforzo perché al lavoro ordinario affiancheremo un massiccio dispositivo straordinario. Mi creda direttore, ce la stiamo mettendo tutta. Al pari di medici, infermieri e operatori sanitari a cui sento il dovere di dire ancora una volta grazie per quello che stanno facendo. Mi rendo perfettamente conto, lo so, è complicato, difficile, a volte sembra impossibile. Dal bimbo all’anziano, passando per giovani e adulti, ognuno ha i suoi problemi, ognuno le sue esigenze, ognuno vorrebbe che gli fosse concesso qualcosa. Ora, però, c’è un interesse superiore che va assolutamente tutelato. Con un po’ di sacrificio e qualche rinuncia sono certo che ce la faremo».
Luca Colella

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