A un anno dalle amministrative si registra già qualche fuga in avanti. Venerdì, a Campodipietra, feudo indiscusso dell’ex sindaco Gianluca Cefaratti, la consigliera regionale Filomena Calenda ha cercato l’endorsement degli undici consiglieri di centrodestra riuniti per discutere della mozione di sfiducia al governatore. Dopo aver ragionato e abbozzato il documento da presentare a Toma, al termine dei lavori l’ex pasionaria della Lega – con un fuori programma – ha lanciato la sua candidatura a sindaco di Isernia chiedendo ai colleghi di maggioranza (assente l’ex presidente Iorio) una investitura ufficiale. Che però non è arrivata. L’istanza dunque è caduta nel vuoto, ma ci sarà tempo per riproporla alla coalizione visto che le elezioni si terranno tra un anno.
Qualcosa si muove anche dalla parte politica opposta. Oreste Scurti, ex candidato dei 5 stelle nelle ultime amministrative, oggi in prima linea nella difesa della sanità pubblica, lancia invece l’idea di un cartello elettorale già sperimentato in passato e che portò nel ’93 alla candidatura per lo scranno di palazzo San Francesco dell’allora magistrato Marcello Veneziale che fu eletto prima sindaco di Isernia e nel ‘95 presidente della Regione con il centrosinistra. Una riedizione aggiornata del “Ponte 2020” – che vada oltre i partiti e guardi alle esperienza positive del passato – è stata illustrata durante la trasmissione “Ingresso Libero” su Telemolise.

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