«Il problema legato al caso Unilever non è risolto!». C’è, dunque, poco da esultare secondo la Cisal. Il sindacato con il segretario Antonio Martone fa sapere infatti che «anzi, per i lavoratori inizia una seconda fase più complicata e più difficile che coinvolge tutte le istituzioni preposte all’interesse collettivo ed alla salvaguardia dell’occupazione».
A “bocce ferme”, dopo i tavoli in Regione al Ministero dello Sviluppo economico, e dopo 11 giorni di sciopero ad oltranza e una manifestazione, il sindacalista, per una vita al lavoro nello stabilimento di Pozzilli, riparte da dove tutto è iniziato: da quando cioè, a inizio dicembre, ha lanciato l’allarme Unilever.
«Il contesto che stiamo vivendo, senza precedenti nella storia di questo sito industriale, va analizzato con molta attenzione – premette Martone -. Di fatto si tratta di pre-vertenza: l’azienda, infatti, è stata chiamata a dare risposte prima ancora dell’avvio di una dichiarazione di crisi. E questa nostra scelta, che rivendichiamo con orgoglio, ha consentito l’emergere di contraddizioni ad oggi non ancora risolte. Nonostante fossimo additati come speculatori e portatori di cattivi presagi, come Cisal, mettendo al centro l’interesse dei lavoratori e del territorio, di fatto abbiamo anticipato i tempi rispetto ad un programma industriale di Unilever che evidentemente partiva da lontano e che ha mostrato la corda negli ultimi due mesi, confermando – ad avviso della Cisal – incoerenza, ambiguità, confusione e scarso rispetto per i lavoratori e per il territorio molisano».
Queste, quindi, le tappe riassunte da Antonio Martone: «1 – a partire dal 5 dicembre e per quasi due mesi, nel rispondere alle nostre istanze di chiarezza, Unilever ha sostanzialmente detto: nessun problema per lo stabilimento di Pozzilli; tutte illazioni e speculazioni; nessuna delocalizzazione per Pozzilli; 2 – negli ultimi 10 giorni le posizioni aziendali sono repentinamente cambiate e dopo che i lavoratori hanno protestato con forza per sapere la verità che si nascondeva dietro all’ambiguità Unilever, in presenza della Presidenza della Regione Molise, sottoscriveva un verbale di incontro che recitava: l’azienda conferma un processo di revisione del network europeo; l’azienda dichiara che nulla è deciso, ma Pozzilli di fatto ha problemi; l’azienda propone un tavolo permanente con l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali e il mantenimento del sito sul territorio anche attraverso l’utilizzo di strumenti quali: prepensionamenti, supporto delle istituzioni per aumentare l’attrattività del territorio e valutazioni di ulteriori opportunità di sviluppo industriale. Infine, l’azienda, convocata presso il Ministero dello Sviluppo economico, virava verso la tesi della riconversione dello stabilimento».
In tutto ciò, Martone non dimentica di inserire pure «lo strano avvicendamento del direttore di stabilimento», con la nomina di Puzzuoli al posto di Cozzolino.
Quindi per la Cisal è evidente che «siamo passati da “sono tutte illazioni” ai “prepensionamenti per mantenere i livelli occupazionali” alla “riconversione”. Verrebbe da chiedersi quale altra acrobazia dialettica si inventeranno per guadagnare tempo e costruire, nel frattempo, stock presso i terzisti e implementazioni in altri siti». Questo è ora il sospetto di Martone.
Cionostante «la Cisal intende ribadire con pervicacia l’ineludibilità di alcune domande che ancora non trovano risposta: come pensa Unilever di salvaguardare i livelli occupazionali come dichiarato di fronte alla Regione Molise? Come si coniugano tra loro la difesa dei livelli occupazionali e i prepensionamenti? Quale è la ragione di perseguire una maggiore attrattività del sito? Per chi deve diventare attrattivo questo sito? Perché passare da attrattività, che fa pensare a terziarizzazione, a riconversione? Il piano qual è? Vista l’uscita di manager e di capi tecnici, ormai in atto, come Unilever intende far fronte a tale problema importante per mantenere in vita lo stabilimento?».
Martone e la Cisal non mollano la presa in difesa dei 450 posti di lavoro, diretti e dell’indotto: «Le presunte proposte aziendali ad oggi sembrano ancora lacunose e foriere di contraddizioni e incongruenze. A dire il vero quanto ad oggi affermato da Unilever più che un rilancio del sito sembra delineare una exit strategy. E diciamo questo a ragion veduta: 1 – zero investimenti in conto capitale a Pozzilli (mentre pare che a Casalpusterlengo si intenda investire per assorbire Svelto e per fabbricare Coccolino allargando il making); 2 – prepensionamenti; 3 – ricerca del supporto delle istituzioni per garantire una maggiore attrattività di Pozzilli (in vista di una vendita?); 4 – riconversione industriale… tutte parole pronunciate/scritte dall’azienda».
Ora più che mai, dunque, «i lavoratori e le famiglie del territorio hanno bisogno di certezze e soprattutto chiarezza».
La Cisal fa sapere che «continuerà a fare domande volte alla ricerca di risposte chiare e concrete. Aspettiamo, insieme ai lavoratori, la convocazione per giovedì (?) presso il Ministero. Nel frattempo continuiamo a lavorare per tenere il fronte unito, sapendo che siamo accomunati da un unico intento: dare continuità al sito di Pozzilli. L’unità è la forza dei lavoratori. La chiarezza è la forza del sindacato!».
Due parole, poi, Martone le dedica anche agli esponenti 5 Stelle coinvolti nella vicenda: «Prendiamo atto dell’impegno in particolare della sottosegretaria Todde, ma auspichiamo che la fretta del Mise – afferma sarcastico ed enigmatico il segretario della Cisal – non rappresenti la melina dell’azienda».
Oltre al “territoriale” Martone, ricordiamo che la Cisal è presente nella battaglia anche con l’rsu Mario Scioli, il quale nel confronto con l’azienda ha voluto rincarare la dose: «È una offesa alle relazioni sindacali la posizione aziendale che ha costretto i lavoratori a 12 giorni di sciopero per mettere fine alle ambiguità. Chi paga ora lo sciopero fatto per colpa di chi non ha voluto fare chiarezza probabilmente per nascondere strategie penalizzanti? Anche questo sarà sicuramente oggetto di discussione al tavolo aziendale»…

ppm

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