Vertenza Carsic, continua la protesta.
Ieri mattina una delegazione si è presentata davanti alla sede della Regione per ottenere udienza dal presidente Donato Toma. Ma il viaggio nel capoluogo non ha avuto l’esito sperato. Il presidente infatti era fuori per impegni pregressi e quindi i lavoratori venafrani non hanno potuto incontrarlo.
Lo hanno riferito gli stessi dipendenti del centro di riabilitazione che da alcune settimane stanno protestando davanti ai cancelli della struttura di Corso Garibaldi.
Lunedì scorso, come d’altronde preannunciato nei giorni precedenti, è arrivato il bonifico di una mensilità arretrata. Ma ciò non è bastato a far rientrare la protesta, come spiega uno dei lavoratori in agitazione: «Il contentino non ci serve. Fino a quando non ci pagheranno tutti gli arretrati, continueremo la nostra protesta senza mai abbandonare questa postazione davanti ai cancelli del Carsic. Aspettiamo di essere convocati dal presidente della Regione Toma con la speranza di poter spiegare le nostre ragioni a chi, dal suo canto, paga regolarmente la retta alla proprietà. Ci saremmo aspettati anche una iniziativa da parte del sindaco di Venafro ma a quanto pare il nostro problema non interessa a nessuno degli amministratori locali. Fino a questo momento non abbiamo fatto altro che raccogliere pacche sulle spalle, promesse che si sono sciolte come la prima neve al sole, impegni sempre disattesi da parte di questa proprietà. A noi i loro discorsi circa il mancato adeguamento della retta, il mancato carico degli ospiti da parte del Comune di Venafro, non interessano. Noi siamo dei lavoratori e come tali reclamiamo i nostri diritti. Vogliamo lo stipendio mese per mese, non tolleriamo più il fatto di essere pagati mezzo stipendio alla volta. Non vogliamo più che qualcuno calpesti la nostra dignità. Abbiamo delle famiglie sulle spalle, siamo nella maggior parte dei casi monoreddito e facciamo fatica ad arrivare a fine mese».
È tanta dunque la rabbia dei circa 80 lavoratori dell’istituto di riabilitazione di Venafro, che nonostante la protesta, garantiscono comunque tutti i turni di lavoro e coprono tutti i servizi a vantaggio dei circa 90 ospiti della struttura .
Questo l’ultimatum dei lavoratori in stato di agitazione: «Entro il prossimo 12 giugno ci devono i due stipendi arretrati. E su questa richiesta non siamo disposti a cedere un solo millimetro. Se non arriveranno i bonifici delle due mensilità, la protesta continuerà ad oltranza».
In attesa di ricevere risposte da Campobasso, i lavoratori si rivolgono pure a Palazzo Cimorelli: «Cari amministratori di Venafro, se ci siete battete un colpo. Vorremmo anche il vostro sostegno per affrontare la questione delle rette e del mancato versamento delle quote da parte del Comune. Aspettiamo fiduciosi il vostro risveglio…»

M.F.

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