Un cartello su un palo di legno incollato con nastro adesivo: “terreno sottoposto a sequestro preventivo”. Ma è soltanto il primo. Il secondo viene affisso in paese, su una casa messa in vendita.
La squadra Mobile di Campobasso questa mattina su disposizione del Gip Teresina Pepe cui il sostituto procuratore Nicola D’Angelo aveva inoltrato le richieste ha eseguito il decreto di sequestro per due terreni e un immobile nel comune di Limosano. I beni appartengono alla vittima, A.P. un 67enne di Limosano che dal 1982 ha dovuto far fronte ad una seruie di abusi e angherie perpetrate da un 79enne di Vinchiaturo.
Quest’ultimo, volto noto a Campobasso e provincia perché impegnato nel sociale e presidente di alcune associani, si spacciava per filantropo. Cioè una persona che si interessa della felicità e del benessere del prossimo, anche attraverso atti di solidarietà. Così già nell’82 conosce il 67enne di Limosano affetto da un deficit psichico e da acalculkia, non sa fare calcoli mentali né scritti. Non sa maneggiare i soldi. Né ne comprende il valore. Il 79enne riesce ad approfittarsi di questa situazione, induce la vittima a firmargli una procura generale a vendere le sue proprietà. Il cosiddetto ‘‘‘‘‘‘‘‘presidente’ fa di più: riesce ad ottenere anche dal padre del 67enne comproprietario dei beni, una procura in Canada tramite il consolato generale ovviamente dietro l’impegno di prendersi cura del figlio. E invece dall’82 quando la vittima aveva 37 anni è iniziato l’inferno. L’ormai delegato a disporre dei suoi averi arriva finanche a toglierli la pensione. Vende terreni e case. Nell’arco di circa 20 anni gli sottratte beni immobili per 300milioni di vecchie lire e 90 mila euro di pensione. Non solo. Nel frattempo la vittima è stato costretto a vivere in condizioni che successivamente gli assistenti sociali hanno definito “non adatte ad alcun eserre umano”. In un tugurio, dove al soffitto era appesso il grasso per nutrire gli animali, nel frigo prodotti immangiabilim nel bagno neanche l’acqua e sul letto lenzuola probabilmente mai lavate sin dal giorno in cui ha iniziato a viverci. Gli agenti di Annicchiarico, hanno messo fine alla miseria della sua vita. E ora lui, vive in una casa alloggio circondato dall’affetto di tutti. Il 79enne invece ha scampato il carcere – hanno detto questa mattina in conferenza stampa – per due motivi: perché è anziano e perché liberata la vittima non può reiterare il reato. E’ indagato per maltrattamenti continuati e circonvenzione d’incapace.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.