Scaramantici che sfidano i pronostici.
Alla domanda su un eventuale candidatura alle regionali, in caso di sconfitta alle politiche, la squadra del Pd non risponde. Per conciliare la buona sorte, ma si sa che gli assessori Facciolla e Veneziale erano proiettati da mesi sullo scenario delle regionali. Si è aperta però un’altra partita che soprattutto il primo, candidato al maggioritario nel collegio Molise 2, può giocare non di rimessa. Anzi, lo fa subito in attacco. Gli dà manforte, nell’atteggiamento, il governatore Paolo Frattura. Chiudendo la conferenza stampa, ricorda che nelle competizioni che lo hanno poi visto vincere o arrivarci vicino le proiezioni lo davano al di sotto dei competitor. I sondaggi pubblicati fin qui, evidenziano Facciolla e Fanelli, si riferiscono all’orientamento sugli schieramenti: centrodestra, centrosinistra e 5 Stelle. Numeri diversi, assicurano, ora che invece il test e le domande agli intervistati riguardano i nomi, quelli che i molisani troveranno sulle schede.
Se fosse un match, comunque, il gol lo avrebbe segnato Enrico Colavita. Imprenditore, capo di Assindustria che si è dimesso per correre al Senato – da indipendente ribadisce ancora -, deciso ma di buon carattere. È lui a chiudere il ragionamento su chi punta a scendere in campo pure il 22 aprile: «Trovo inaccettabile che un candidato dica già oggi di candidarsi anche domani» e si riferisce, li cita espressamente, ai suoi avversari nel collegio Iorio e il rettore Palmieri.
Altro nodo, per le regionali, quello delle primarie. Proposte al senatore Ruta per mediare la sua richiesta di discontinuità e rigettate al mittente, ora davvero non ci sono le condizioni secondo Fanelli. Decideranno gli organi del partito, «ma mi pare chiaro che andiamo verso un processo senza primarie».
Una donna e un uomo, una donna e un uomo: la lista che il Pd ha composto per le politiche del 4 marzo attualizza la parità di genere. Per la Camera: Facciolla all’uninominale Molise 2, Mariateresa D’Achille in corsa sul Molise 1; Fanelli e Veneziale nel plurinominale. Al Senato Colavita e la deputata uscente Laura Venittelli.
Soprattutto, chiarisce la segretaria regionale del partito capolista alla Camera sul proporzionale, la campagna elettorale di questa squadra sarà territoriale. «Vogliamo chiamare casa il Molise», sintetizza. Poi i punti del programma, quello qualificante è la lotta alla povertà. «Non siamo visionari, sappiamo che da noi ci sono sacche di bisogno e anche tanta dignità». Sottolinea anche i risultati dei governi, nazionale e regionale, a guida Pd. L’area di crisi, la Zes, la banda larga con 40 milioni di investimento della Regione.
Si mette in gioco, Enrico Colavita. «Non era mai stata una mia aspirazione la politica». Epperò a chi, come gli avversari più agguerriti di Liberi e Uguali, ha indicato la sua presenza in lista come una patologia del Pd renziano o a chi pensa che in quella coalizione invece un imprenditore avrà poco spazio manda a dire: «Sono laureato in Scienze politiche, a Firenze i miei maestri furono Spadolini e La Pira. Poi mio padre mi richiamò in azienda e io tornai, non me ne sono mai pentito. Ho avuto tante soddisfazioni nel promuovere in questi decenni i prodotti e il territorio da cui provengono. Ora non mi tiro indietro, non l’ho mai fatto. Mi metto in gioco con spirito di servizio».
Ha già montato «le ruote motrici», il vicepresidente della Regione Vittorino Facciolla. «Chi vuole confrontarsi con noi dovrà farlo sulle priorità di questo territorio. Pistolotti da dibattito nazionale non li consentiremo. Vogliamo sapere cosa pensano sulla Termoli-Lesina, su Campobasso area metropolitana, sulla nuova politica agricola comunitaria. Non ci faremo condurre dal partito azienda o dal blog». Nei sondaggi il Pd e il centrosinistra parte svantaggiato, le scissioni e le sfide a sinistra pesano. «Non ci spaventa – tira dritto l’assessore – il presunto gap iniziale di consenso perché è disancorato dal ruolo svolto da ognuno di noi sul territorio. Sulla scheda ci saranno i nomi prima dei simboli». Perciò si dice ottimista sulla partita.
Oggettivamente la sua è la partita più complicata, ma Mariateresa D’Achille è convinta che comincia a essere chiaro che «si sta invertendo un trend, guardiamo al futuro che dobbiamo riprenderci». La priorità resta il lavoro, un lavoro di qualità, puntando su banda larga, competenze digitali e impresa 4.0 – rimarca – ma «chi rema contro negando la realtà non vuole bene al Molise e al Paese».
Spirito di servizio e passione: li mette sul tavolo Laura Venittelli. Uscente alla Camera, che punta a rientrare in Parlamento al Senato. E che dopo mesi di confronto e scontro con la segretaria ora invece parla la stessa lingua, perché gli avversari sono altri.
«Le cose fatte sono chiare ed evidenti, adesso guardiamo al futuro. Questa è una squadra di competenza, che non si nasconde dietro un simbolo. La scommessa è quella di un Paese che vuole riemergere, puntiamo a portare a Roma le esigenze della nostra gente e le professionalità. Non siamo degli ‘improvvisati’ – rivendica – Ognuno di noi viene dal mondo delle professioni o dell’imprenditoria. Ci mettiamo competenza e cuore per lo sviluppo del Molise».
Appartenenza è la parola chiave per Carlo Veneziale, candidato al proporzionale della Camera come secondo nome oltre quello di Fanelli. La motivazione, per lui, è che se appartieni a una comunità lo dimostri «in qualsiasi occasione». Quindi, il suo obiettivo è «mettere a disposizione ciò che stiamo facendo sul territorio, i risultati raggiunti».
Il sindaco di Campobasso (che è anche capo della Provincia) Antonio Battista mette in evidenza tre punti: la vicinanza agli enti locali nelle misure di contrasto alla povertà, l’utilizzo dei programmi complessi che sta dando frutti (al capoluogo sono arrivati 18 milioni dal bando nazionale ‘periferie’) e il ritorno al confronto «tra la gente». Il suo collega presidente della Provincia di Isernia Lorenzo Coia invia una stoccata al centrodestra e alla candidata di Forza Italia Tartaglione. Parla delle candidature al femminile, «le nostre donne», dice, non hanno come nota di merito nel curriculum il fatto di essere state miss Molise.
Infine, chiudendo l’incontro coi giornalisti nel Palazzo Cannavina nel cuore di Campobasso, l’in bocca al lupo del governatore. Un ‘buona fortuna’ che arriva, ci tiene a sottolinearlo, da chi nei pronostici era più di qualche volta sconfitto e poi…
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