Il passaggio di consegne alle 10 di mattina. Il primo incontro nella nuova veste di assessore con il presidente Donato Toma, che oltre a nominarlo gli ha affidato deleghe che aveva trattenuto ad interim dopo l’azzeramento e il mancato rientro del solo Mazzuto in esecutivo.
A Michele Marone la Lega che lo ha indicato al governatore affida il compito di «continuare offrire il nostro buongoverno ai cittadini del Molise», spiegano il vice segretario federale Andrea Crippa e il commissario Jari Colla che esprimono anche un «ringraziamento particolare a Luigi Mazzuto».
Il leader Matteo Salvini mette il sigillo: «Non vediamo l’ora di continuare a offrire l’ascolto e l’impegno della Lega a favore dei cittadini molisani. In un momento di grave crisi sociale ed economica, sarà nostro obiettivo incontrare tutte le associazioni di volontariato, terzo settore e famiglie, per offrire quell’aiuto che il governo non ha ancora dato. Grazie anche a Luigi Mazzuto per il lavoro svolto: ci darà un aiuto prezioso a livello nazionale, soprattutto nel campo delle politiche sociali».
Allora, avvocato Marone: Salvini punta su di lei.
«È un onore che lui e la Lega abbiano indicato me per un incarico importante, prestigioso e altrettanto oneroso. E sono onorato che il presidente Toma abbia ritenuto di condividere l’indicazione. Sono al suo fianco».
Sei consiglieri di maggioranza avevano chiesto al governatore di non nominare un esterno in quota Lega. E le due ex leghiste hanno votato ieri mattina con la minoranza. Come affronta questo benvenuto di fuoco?
«La sottoscrizione del documento da parte di sei esponenti della maggioranza rientra nella dialettica di cui si deve guardare, a mio parere, l’aspetto positivo. Lo è, positivo, il confronto che chiarisce e fa bene a una coalizione. Come in ogni famiglia, il confronto è utile».
Non le considera barricate contro di lei?
«Mah.. le barricate più che altro sono state fatte in relazione all’assessore esterno, non credo ci sia avversione per me, mi sono comportato bene con tutti. L’assessore esterno, però, c’è stato fin dall’inizio nel governo Toma. C’è ora una prosecuzione con avvicendamento nel partito della Lega, ma ritengo che questo non sposti più di tanto gli equilibri. Sono e sarò a disposizione di tutto il Consiglio regionale e sarò io stesso a salutare e incontrare la maggioranza con molta serenità. Ci sono criticità? Si risolvono. I problemi? Si affrontano. Ripeto: la dialettica è sempre importante».
Tre parole chiave del suo mandato a Palazzo Vitale.
«Impegno, ascolto e vicinanza soprattutto a chi ha più necessità. Per prima cosa contatterò le associazioni di volontariato che in questo periodo di emergenza Covid tanto stanno facendo per chi versa in uno stato di bisogno anche nuovo, uno stato di bisogno che si aggiunge alle criticità già esistenti. Oggi, gli autonomi soprattutto, con i tre mesi di lockdown non hanno potuto incassare un euro. Una nuova fascia di popolazione a cui dare risposte».
Con lei il basso Molise, Termoli in particolare, torna in giunta regionale.
«Finalmente, dopo tanti anni, la Regione ha un governo che rappresenta tutto il territorio. Fermo restante che l’assessore è assessore di tutto il Molise. Il mio lavoro, per capirci, va da Sesto Campano a Campomarino. Sarà a disposizione di tutti i molisani, incontrerò i corpi intermedi, i sindacati e le organizzazioni degli imprenditori. Tutte le materie delle mie deleghe saranno oggetto di impegno e ascolto per dare risposte ai cittadini».

rita iacocbucci

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