Il centrodestra unisce le sue quattro firme alle due dei grillini: insieme proveranno a dare la spallata provocando le dimissioni del presidente della Regione.
Venerdì scorso la presentazione dell’iniziativa dei 5 Stelle. I portavoce Antonio Federico e Patrizia Manzo hanno preparato una mozione di sfiducia al governatore Paolo Frattura sostenendone in sintesi l’incompatibilità etica con la carica che ricopre dopo che il gup di Bari ha assolto il magistrato Fabio Papa e la direttrice di Telemolise Manuela Petescia dall’accusa di aver cercato di ricattarlo per ottenere fondi e una legge per l’editoria a favore dell’emittente. in seguito al verdetto emesso a maggio, e spiegato dal giudice Diella nelle motivazioni depositate a inizio ottobre (se ne è avuta notizia il 13), il capo dell’esecutivo di Palazzo Vitale e il suo amico avvocato Salvatore Di Pardo. Il legale sarebbe stato presente alla cena in cui Papa e Petescia, secondo la denuncia dei due accusatori e secondo il pm Drago che ha chiesto il rinvio a giudizio dei due, avrebbero minacciato un’accelerazione dell’inchiesta sulla Biocom (poi archiviata da un altro sostituto procuratore) e una campagna mediatica contro in caso Frattura non avesse soddisfatto le richieste. Il gup però ha assolto con formula piena i due imputati, in base al primo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale. «È verità processuale – hanno detto i grillini venerdì scorso – che i reati contestati non siano mai avvenuti». E Frattura «ha trascinato in maniera maldestra l’istituzione Regione Molise e finanche la presidenza del Consiglio dei ministri, tramite la costituzione in parte civile, all’interno di un processo che si reggeva, come si è potuto evincere dalle motivazioni appunto, sulla base di fatti e circostanze non dimostrabili».
Ieri i consiglieri di centrodestra Michele Iorio (che era stato denunciato anche lui da Frattura), Angela Fusco Perrella, Nicola Cavaliere e Giuseppe Sabusco hanno reso noto di aver aderito all’iniziativa. Da soli, né i 5 Stelle né loro potrebbero portare all’attenzione del Consiglio una mozione di sfiducia, per la quale servono cinque sottoscrizioni.
«Anche se con motivazioni più articolate e complesse – hanno spiegato in una nota – che implicano il vulnus istituzionale dovuto ai comportamenti del presidente della Regione Frattura, motivazioni che esporremo nel corso del dibattito in Aula, firmiamo la mozione annunciata dal Movimento 5 Stelle scaturita alla luce della sentenza del tribunale di Bari. La decisione è stata assunta dal centrodestra che, da solo, non avrebbe le firme necessarie che consentano di affrontare la discussione in Consiglio regionale».
Appena l’atto sarà completo, il deposito all’ufficio di presidenza. Da quella data il vertice di Palazzo D’Aimmo avrà da 5 a 15 giorni di tempo per iscrivere l’atto e farlo così discutere e votare dall’Assemblea. Di norma si fissa una seduta monotematica.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.