Quando gli agenti di polizia a Padova prelevarono una bimba in esecuzione di un’ordinanza del magistrato, scene divenute di dominio pubblico grazie ad alcune riprese filmate, la vicenda scatenò un dibattito a livello nazionale. Stavolta è accaduto a Termoli, nel pomeriggio di ieri, ma di clamore ce ne è stato davvero poco, non quanto la sorpresa di bidelli, maestre, compagni e della stessa bambina che si è vista raggiungere nella scuola elementare di via Po dove stava facendo il tempo pieno da una pattuglia dei vigili urbani, dallo psicologo e dall’assistente sociale del comune termolese. La notifica del provvedimento di affido della minore a una casa famiglia di Riccia, questo il luogo deputato, era giunta sul tavolo del segretario comunale Paolo D’Anello, che non appena avuto in mano il decreto del giudice del tribunale per i minorenni di Campobasso ha allertato la struttura delle Politiche sociali, con in primis il dirigente Brigida Barone, che ha investito dell’onere di occuparsi della triste incombenza proprio l’assistente sociali Gandossi. Un intervento di cui è stata messa a conoscenza anche la vice comandante dei vigili urbani Alessandra Marchetti. La delegazione ha raggiunto il plesso di contrada Porticone e con estrema delicatezza ha esposto la decisione della procura minorile, che sottraeva da un ambiente familiare ‘difficile’ la piccola, che si è consegnata bonariamente nelle mani di un agente, senza battere ciglio, pur mostrando molta sorpresa. Sulle cause che hanno portato la magistratura a intervenire nel focolare domestico della bimba sono in corso le indagini delle forze dell’ordine.

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